- Rif. S.O. San Giovanni di Gerusalemme -
Da diversi Stati ci pervengono interrogazioni relative alle posizioni di Cavalieri di Fede Ortodossa, Anglicana, Protestante ed addirittura Musulmana ed Ebraica.
In particolare sono stati divulgati articoli giornalistici, interviste e documentari nei quali si evidenzierebbe che solo i Cavalieri di Fede Cattolica possono essere inseriti in un corretto cammino di elevazione Spirituale appunto verso i valori etici e morali della Cavalleria.
Tutto ciò, a nostro avviso, appare privo sia di connotazione giuridica che di documentazione storica.
Infatti riteniamo doveroso specificare quanto segue:
1) La Cristianità fa risalire il “Grande Scisma” della Chiesa al 1054 (anno delle reciproche scomuniche tra Papa Leone IX ed il Patriarca Michele I Cerulario), ma in definitiva molti storici indicano altre successive date quali il 1204 (sacco di Costantinopoli per mano dei Crociati), il 1453 (invasione ottomana di Costantinopoli) e poi il 1472 (rifiuto della Chiesa di Oriente del Sinodo indetto da Dionisio I di Costantinopoli). Malgrado la rottura della “Comunione” tra le due Chiese, il 5 gennaio 1964 il Patriarca Atenagora I e papa Paolo VI si incontrarono a Gerusalemme con un fraterno "abbraccio di pace" e la loro dichiarazione di riconciliazione fu il primo atto ufficiale congiunto delle due chiese dallo scisma del 1054. La Dichiarazione comune Cattolico-Ortodossa del 1965 fu letta contemporaneamente il 7 dicembre 1965 in un incontro pubblico nell'ambito del Concilio Vaticano II a Roma ed in occasione di una cerimonia speciale a Costantinopoli: precisò che “lo scambio di scomuniche del 1054 era fra le persone interessate e non fra le Chiese, e che tali censure non intendevano rompere la comunione ecclesiastica fra le sedi di Roma e di Costantinopoli”.
2) Il 31 ottobre 1517 è la data ufficiale dello “Scisma Protestante”, in tale giorno si narra che Martin Lutero abbia affisso le 95 tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg, com'era uso a quel tempo.
3) Lo “Scisma Anglicano” (1533-1536) determinato dai “voleri” di Enrico VIII, si pone in un periodo di lotte intestine sia tra i regnanti europei, che del Clero.
4) La prima crociata fu indetta il 27 novembre 1095 dal Papa Urbano II, il giorno prima della fine dei lavori del Concilio di Clermont (18-28 novembre 1095). Da quella data e per oltre 200 anni, la Cristianità organizzò ben altre 9 crociate, ultima delle quali fu quella detta “Crociata Alessandrina” (9 ottobre 1365) con a capo Pietro I di Lusingano, Re di Cipro e di Gerusalemme. L’esercito, partito da Venezia verso Rodi (settembre 1365), grazie anche ai numerosi appartenenti all'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri (Ordine di San Giovanni di Gerusalemme) che si uni a Pietro I, fu il più consistente dopo quello della terza crociata.
5) Per la difesa della Terra santa, furono creati ordini religiosi cavallereschi. I più importanti tra essi erano: L'Ordine dell'Ospedale (od Ospitalieri, di San Giovanni di Gerusalemme, detti poi di Rodi e di Malta);L'Ordine del Tempio (o Templari); L'Ordine Teutonico (o Cavalieri Teutonici); L'Ordine equestre del Santo Sepolcro.
Da quanto qui illustrato deriva che l’epopea Equestre delle Crociate è precedente alle varie scissioni (Scisma) tra le chiese (Cattolica, Ortodossa, Protestante ed Anglicana), per cui sembra errato che “solo una parte dei Cavalieri” (quelli di Fede Cattolica) sarebbero i legittimi “titolari” della Spiritualità e degli ideali Cavallereschi. Bisogna anche evidenziare che, tutt’oggi, molti Ordini Equestri sono di appannaggio di Case Reali Regnanti (come ad esempio in Inghilterra, Spagna, Belgio, etc.), ed altre di ex Regnanti (Russia, Jugoslavia, Italia, etc.), quindi è certamente inesatto affermare l’esclusiva appartenenza religiosa ad una sola confessione!
Forse, negli articoli giornalistici e nelle interviste, si sarebbe dovuto spiegare che oggi, degli Ordini Cavallereschi delle Crociate, sono riconosciuti dalla Chiesa Cattolica soltanto l’Ordine equestre del Santo Sepolcro e lo S.M.O.M. Mentre il primo ha diritto di precedenza, semidipendente con diritto di Cittadinanza dello Stato Vaticano, il secondo, di collazione Vaticana (ri-costituito nel 1803 dopo la morte di Paolo I°), sotto la reggenza di Giovanni Battista Ceschi a Santa Croce, venne “riconosciuto” da Papa Leone XIII, con la bolla del 28 marzo del 1879 “Inclytum antiquitate originis”, che consentì ai Cavalieri (comunque ed in ogni caso quale Ordine Monastico) di scegliersi un Gran Maestro, carica ormai vacante dal lontano 1805.
Chiaramente di altra natura è il riconoscimento dell’Ordine Teutonico del 27 settembre del 1929.
Sotto un profilo storico inoltre, se da un lato si può parlare degli Ordini così detti “Cattolici” che hanno lasciato un segno visibile anche per i numerosi atti che sono rimasti negli archivi della Santa Sede, non si può dire lo stesso per esempio del periodo “Russo” dei Cavalieri Ospitalieri. Infatti, dopo la presa di Malta da parte di Napoleone Bonaparte nel 1798, si ha notizia che ben oltre 400 Cavalieri si recarono a San Pietroburgo per cercare protezione alla corte dello zar Paolo I di Russia. Questi, divenuto Gran Maestro dell’Ordine con il placet degli altri Priorati di Europa (e dello stesso Santo Padre che non si oppose), fissò la sede naturale del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cavalieri di Malta, presso il "Palais de Malte" di San Pietroburgo, restaurando il carattere ecumenico della cristianità e ripristinando al culto le loro cappelle (Cattolica e Ortodossa) nello stesso palazzo. Dopo la morte dello Zar Paolo I, il figlio di questi, Alessandro I, unico erede dei diritti posseduti dal padre, pur non assumendo il Gran Magistero dell’Ordine (secondo le norme della casata e restituendo al Papa le insegne che furono proprio del padre), si riservò la carica ed il titolo di Gran Protettore dell’Ordine che confermò per la Famiglia Imperiale [(16 marzo 1801): " ... essendo desideroso di dare prova della nostra speciale benevolenza ed attaccamento nei confronti del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, farò tutto quanto in mio potere affinché esso Ordine sia mantenuto nei suoi diritti, onori, privilegi e proprietà..'].
Successivamente la sede di “Fede Ortodossa” dell'Ordine rimase sempre a San Pietroburgo, con gli zar partecipi delle sorti dell'Ordine. Alessandro II e Alessandro III, confermarono il diritto all'uso delle insegne dell'Ordine ai cavalieri ed ai loro eredi. Ai funerali di Alessandro II°, nel marzo del 1881, la corona di Gran Maestro del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme venne molto onorata. Addirittura, lo Zar Nicola II°, riprendendo l’antica tradizione di famiglia, elevò molti suoi parenti alla dignità di Balì di Gran Croce e autorizzò anche il « Corps des Pages » a fregiarsi della croce ottagonale dell'Ordine.
Ma ritornando alle diverse fortune, occorre evidenziare che dei Cavalieri “Russi” non possiamo trovare validi riscontri per la perdita dei documenti causati dagli innumerevoli roghi perpetrati nei palazzi dei nobili durante la rivoluzione di ottobre del 1917 (sollevazione rivoluzionaria per opera dei bolscevichi contro il governo provvisorio della Repubblica Russa guidato dal menscevico Kerenskij).
Se poi si considera che anche i Mussulmani combattevano in difesa dei luoghi Sacri alla loro Religione, e che quindi erano a tutti gli effetti “Cavalieri” nel nome di Allah, ecco che, determinare una sola professione religiosa, qualunque essa sia, diminuisce ogni valore del patrimonio lasciato all’umanità dall’epopea equestre e da ciò che questa rappresenta, ha rappresentato e rappresenterà per l’Umanità!